E’ un fungo noto da oltre 1000 anni nella tradizione medica orientale, principalmente in Cina e in Giappone, dove è stato usato per numerose problematiche di salute.
Sebbene per molti secoli il fungo sia stato parte integrante dell’alimentazione giapponese e cinese e le sue proprietà medicinali siano ben note, gli scienziati hanno appena cominciato a osservarlo. In un recente articolo apparso nell’International Journal of Medicinal Mushrooms, il dottor Takashi Mizuno dell’Università di Shizuoka, in Giappone, ha osservato a proposito dell’Hericium erinaceus varie possibili azioni su sintomatologie a livello del sistema gastro-enterico
Contiene pregiate sostanze biovitali: Polisaccaridi, Acidi grassi (Y-A-2), Fenoli (ericenoni A e B), Ericenoni C, D, E, F, G e H
Il micelio contiene un gruppo di diterpeni chiamati erinacine, Vitamine del gruppo B (B1, B2, B3), Provitamine del gruppo D (vitamina D2 e vitamina D3), Minerali quali: zinco, ferro, calcio, selenio, germanio ( protezione da agenti inquinanti).
Numerosi studi hanno dimostrato la sua capacità di migliorare situazioni infiammatorie gastrointestinali, dalla gastrite alle malattie cronico-degenerative dell’intestino quali IBD, UC e CD.
In uno studio osservazionale 56 pazienti con situazioni infiammatorie intestinali diverse (carcinoma colo-rettale, mesotelioma peritoneale, e parassiti intestinali),sono stati supplementati per 3 mesi con 2 grammi al giorno (1 grammo prima di pranzo e 1 grammo prima di cena) con una particolare formulazione di H. erinaceus, costituita da 80% di micelio e corpo fruttifero e 20% di estratto idroalcolico (A.V.D. Reform S.r.l., Noceto, Italy). Dopo 3 mesi tutti i soggetti hanno riportato notevole miglioramento o remissione dei sintomi e miglioramento della qualità della vita.
La capacità di questo fungo di rigenerare la mucosa intestinale e di ripristinare una corretta flora intestinale, lo rendono utile nel trattamento delle disbiosi intestinale con conseguenti alterazioni infiammatorie della mucosa, oltre che nella Leaky Gut Syndrome (sindrome di permeabilità intestinale).
Protegge la mucosa dello stomaco dai danni indotti da etanolo e da indometacina e ha proprietà di rigenerazione della mucosa gastrica in presenza di ulcere attraverso il miglioramento della secrezione citochinica e l’attivazione dell’azione cicatrizzante dei fibroblasti (Wong, Jing-Yang,et al., 2013; Shao MR., 2014). La sua efficacia è stata dimostrata anche nei confronti di Helicobacter pylori responsabile, quando prevalente rispetto alle altre specie, di molte problematiche gastriche quali, gastrite, ulcera gastrica e gastroduodenale, linfoma gastrico del MALT e carcinoma gastrico (Zhu, Y. et al., 2014; Shang, Xiaodong, et al., 2009; Zhao, Hong-mei, et al, 2009; Liu, Jian-Hui, et al., 2016; Jun, S. U. N, 2008). Dal punto di vista sintomatologico migliora la gestione dei sintomi della gastrite e del reflusso gastro-esofageo (RGE), e aiuta il recupero funzionale della mucosa gastrica (Jun, S. U. N., 2008). Dati osservazionali su 56 pazienti affetti da malattie croniche infiammatorie intestinali, prevalentemente colite ulcerosa, morbo di Chron (Cazzavillan S. – presentazione IMMC9 – 2017), dimostrano la sua efficacia nel ridurre i livelli di calprotectina fecale, parametro collegato allo stato infiammatorio della mucosa intestinale, e nel migliorare sensibilmente la sintomatologia (diarrea, sangue nelle feci, dolore addominale, perdita di peso, astenia, ansia, insonnia e alterata concentrazione)
E’ molto efficace in tutta l’area gastroenterica sia a livello funzionale come regolatore neuronale delle funzioni secretive e motorie. Come tutti i funghi contiene principi attivi di modulazione e potenziamento immunitario, quindi è un rimedio interessante anche nella prevenzione delle neoplasie associate al tratto gastroenterico.
Secondo recenti ricerche la sua azione si estende anche alla dimensione neuroemotiva, mitigando ansia, depressione e insonnia.
Un “tonico” del primo (cervello centrale) e del secondo cervello (cervello enterico) quindi, sia dal punto di vista funzionale che lesionale, ma anche un adattogeno e per questo motivo il migliore utilizzo di questo rimedio millenario è in prevenzione per calmare lo stress, migliorare le funzioni del sistema nervoso, la memoriae la concentrazione e per sostenere le funzioni gastro-intestinali. (stefania cazzavillan)
Sul sistema nervoso enterico, chiamato anche secondo cervello o cervello enterico, esplica la sua funzione sui tessuti di derivazione neuroectodermica: sistema nervoso centrale e periferico, sistema gastrointestinale e pelle.
La pelle ha spesso implicazioni psico-emotive, tanto che molte dermatiti sono chiamate anche “neurodermatiti”; oltre a sostenere tali situazioni, sono stati evidenziati effetti di recupero anche da basaliomi e altre problematiche proliferative e autoimmuni della pelle.
Il sistema gastrointestinale è profondamente influenzato dal punto di vista funzionale dall’equilibrio del Sistema Nervoso Autonomo. Sappiamo molto bene come lo stress mal gestito possa influenzare le funzioni digestive, la secrezione gastrica e intestinale e la peristalsi.
Contiene numerose molecole biologicamente attive con attività anti-infiammatoria, anti-batterica, anti-tumorale e citotossica, e molecole molto particolari a basso peso molecolare, erinacine nel micelio ed ericenoni nel corpo fruttifero, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e di stimolare la sintesi di Nerve Growth Factor (NGF) a livello cerebrale.
Si tratta di un vero e proprio fungo a sostegno delle funzioni cognitive, della memoria, della concentrazione e favorisce lo sviluppo di curiosità e creatività. Si narra che monaci buddisti abbiano consumato per secoli questo fungo prima della meditazione per aumentare il loro potere di concentrazione.
Negli ultimi anni sono state evidenziate altre proprietà molto interessanti per questo fungo, ossia proprietà di sostegno e recupero del sistema nervoso centrale e periferico sia dal punto di vista funzionale, come accennato precedentemente, che a livello lesionale.
Come responsabili di questo neurotropismo sono ritenute principalmente due classi di composti a basso peso molecolare in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e di indurre l’espressione genica del fattore di crescita neuronale (NGF – Nerve Growth Factor) a livello cerebrale. Tali sostanze sono state chiamate erinacine ed ericenoni, le prime presenti nel micelio, le seconde nel corpo fruttifero. Attualmente questo fungo è ritenuto il più potente induttore naturale dell’espressione del NGF.
Il NGF indirizza e modula la “plasticità neuronale” favorendo i processi rigenerativi (neuritogenesi) e la mielinizzazione. Il termine plasticità neuronale o neuroplasticità si riferisce all’abilità del cervello di riconoscere “se stesso” sia a livello fisico che funzionale in risposta a fattori ambientali, comportamentali, di pensiero e di emozioni. Succederà quindi ad esempio che un musicista svilupperà maggiormente la parte più stimolata da quel tipo di attività, mentre altre attività stimoleranno maggiormente lo sviluppo di altre aree. Si tratta di un concetto che risale al 1800, attualmente confermato da tecniche di risonanza magnetica. È vero che la plasticità è maggiore nell’infanzia e durante lo sviluppo e che declina con l’età, tuttavia rimane presente per tutta la vita, consente l’apprendimento permanente e rende il cervello molto resiliente; consente di recuperare da situazioni lesionali (es. ictus o emorragia cerebrale), da deficit cognitivi e da patologie caratterizzate da danno neuronale.
La scoperta di queste azioni molto peculiari ha destato notevole interesse da parte della comunità scientifica e ha portato alla nascita di un vero e proprio filone di ricerca orientato alla possibilità di un suo utilizzo nella prevenzione e nel trattamento delle patologie neurodegenerative croniche quali morbo di Alzheimer, di Parkinson, demenza fronto temporale, ecc. e autoimmuni come la Sclerosi Multipla, dato il preoccupante aumento riscontrabile in questo particolare contesto storico a causa dell’aumento dei fattori di disturbo.
In molte patologie neurodegenerative le cellule cerebrali deputate alla produzione di NGF sono incapaci di produrlo per l’innesco di situazioni infiammatorie croniche identificate con l’attivazione delle cellule gliali, cellule immunitarie localizzate nel cervello per garantirne la salute. Tale attivazione determina l’innesco di un circuito pro-infiammatorio autoalimentante che ha come risultato l’induzione di morte cellulare programmata dei neuroni. Ciò porta a rarefazione neuronale (riduzione del numero e della densità dei neuroni cerebrali), anticamera della neurodegenerazione. Sono sempre più numerosi gli studi scientifici che dimostrano che l’Hericium contribuisce ad invertire la tendenza degenerativa e, a seconda della condizione e del livello di danno, a favorire un recupero parziale o completo del tessuto.
Inoltre ha anche proprietà:
• antibatteriche, usato in micoterapia soprattutto nelle infezioni da Stafilococcus aureus resistente agli antibiotici classici, utile anche in caso di infezione da Salmonella, dato che ne riduce la moltiplicazione; non ha azione diretta contro questi batteri, ma è in grado di stimolare l’attivazione delle cellule immunitarie innate, stimolando l’assorbimento dei batteri nelle cellule macrofagiche e mostrando una maggiore attività contro i batteri.
• Antitumorale grazie al contenuto di polisaccaridi solubili immunomodulanti, per i quali sono stati descritti effetti anti-metastatici nei confronti di cellule di carcinoma polmonare (in vitro e in vivo) ed effetti anti-mutageni in vitro si sono evidenziati da parte di composti termo-labili, preferenzialmente presenti nell’estratto alcolico del micelio e del corpo fruttifero
• Protezione del cuore grazie alla presenza dell’ericenone B fa sì che ha un’azione antipiastrinica ed antinfiammatoria in grado di bloccare l’acido arachidonico con conseguente formazione dei fattori pro infiammatori
• effetto ipotensivo anche se meno importante del Ganoderma Lucidum (Reishi); riduce il colesterolo cattivo (LDL) mentre aumenta quello buono (HDL) prevenendo così l’ostruzione dei vasi sanguigni con conseguenti eventi aterosclerotici.
• Immunostimolante grazie ai polisaccaridi contenuti che stimolano l’attività macrofagica e la produzione di TNF-α e di IL1-β. Il fungo determina un aumento netto del numero di macrofagi e linfociti T.