In questi anni di lavoro su me stessa per migliorare il mio approccio olistico sugli animali, ho imparato che non puoi aiutare un animale nel suo percorso di guarigione, se non aiuti e sostieni la componente umana del binomio o della famiglia.
Ridurre il tutto a “preferisco lavorare con gli animali perché le persone non capiscono nulla” è non vedere la profonda connessione che unisce i due mondi: animali di specie diverse coevolute in migliaia di anni.
Occuparsi dell’animale non umano senza accogliere e sostenere l’animale umano, non aiuta.
Credo che ogni animale che sceglie di condividere la propria vita con noi, oltre che per la sua personale evoluzione come anima, ci stia accanto per mostrarci parti di noi e per accompagnarci nella nostra evoluzione di anima. C’è chi sarà pronto e chi no ma non spetta a noi giudicare. Chi opera nel benessere dovrebbe mantenersi libero da giudizi e pregiudizi. Se qualcuno arriva a noi non lo fa per caso, a volte non lo sa ancora e crede di non essere pronto e il compito dell’operatore sarà sostenere entrambi senza forzare, senza aspettative.
Nel thetahealing ci insegnano di chiedere all’energia creatrice di guarire per ciò che siamo pronti a guarire.
Sono fiduciosa
Vedo tanti ancora assopiti ma molti che si stanno risvegliando, ognuno coi propri tempi
