Il corpo è una macchina straordinaria perché possiede la capacità di rigenerarsi e di auto-regolarsi.
La guarigione è un processo spontaneo che l’organismo mette in atto in modo autonomo (che la scienza definisce come guarigione spontanea).
La tendenza dell’organismo, infatti, è quella di mantenersi in equilibrio (omeostasi) e quindi in salute.
Il corpo è progettato per ripararsi e per difendersi dalle malattie e dai traumi. Se ci si ferisce, all’interno del corpo cellule sanguigne specializzate, le piastrine, sigillano la ferita coagulandosi, per arrestare il flusso del sangue. I globuli bianchi vengono inviati sul posto per combattere i batteri che potrebbero entrare nell’organismo attraverso la ferita; i globuli rossi accorrono per nutrire di ossigeno i tessuti. Nel giro di qualche giorno, la ferita diventa una cicatrice e poi sparisce.
Accade però che il corpo o alcuni dii vari apparati siano in disequilibrio.
Più il disequilibrio è ampio e profondo e più il processo di autoguarigione e riparazione sarà lungo e faticoso.
Attraverso la naturopatia è possibile sostenere e favorire l’organismo nell’attuare tale funzione in modo naturale.
Tutta l’antica medicina si basa sul concetto di auto guarigione, dalla medicina cinese (agopuntura) all’Ayurveda.
Attualmente si sta riscoprendo l’efficacia delle terapie olistiche come la naturopatia, le scienze erboristiche, la medicina energetica e quantistica.
Discipline olistiche che guardano all’individuo nella sua interezza: corpo, mente, spirito, emozioni; la malattia è spesso da ricercare all’interno piuttosto che all’esterno.
Per favorire l’autoguarigione è però necessario partire da alcuni fondamenti:
• alimentazione sana, naturale e adatta alla specie, con eventuale integrazione di nutraceutici e superfood
• riposo adeguato
• riduzione dello stress che produce tossine e radicali liberi
• serenità ed emozioni positive: molte malattie sono di origine psicosomatica
•rispetto dei bisogni etologici dell’individuo
L’individuo deve essere attore attivo nel processo di guarigione, perché la guarigione dipende in modo diretto dal meccanismo di autoguarigione, a prescindere dalle sostanze o dal tipo di attività curativa scelta, il fondamento è la capacità innata dell’organismo di ritrovare l’equilibrio e la salute.
La fitoterapia, sfrutta l’effetto terapeutico di erbe e piante officinali per alleviare disturbi fisici e mentali. I principi attivi vegetali vengono estratti e trasformati in tisane, tinture, pomate e oli.
Le piante officinali sono da sempre un patrimonio dell’Umanità e la Fitoterapia raccoglie tutte le conoscenze e i rimedi donati dalla Natura fin dai tempi dell’Uomo Preistorico.
Reperti scritti di 8000 anni fa, ritrovati in Cina, testimoniano l’utilizzo delle piante per la cure dell’uomo; nel XVI secolo Paracelso enunciò la “teoria delle signature delle piante” secondo cui le piante, le loro foglie, i frutti o i semi rispecchiano nella loro forma alcuni organi e per questo funzionano nella terapia delle patologie degli stessi. Da lui nacque la scuola degli Alchimisti e la separazione fra medicina, farmacia ed erboristeria.
Ai giorni nostri, gli effetti collaterali, anche gravi, determinati da alcuni medicinali di sintesi, hanno spinto a ritornare ad un approccio più naturale alla malattia.
Le Fitomedicine sono prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo, sotto forma di preparati.
Attualmente, per ogni fonte vegetale, sono stati identificati i principi attivi a cui si fa riferimento per una certa azione terapeutica e l’effetto dei principi dipende dalla concentrazione e dalla natura dei costituenti chimici farmacologicamente attivi.
Ma oltre ai principi attivi, sono da tenere in considerazione anche le numerose sostanze complementari che contribuiscono a modularne l’azione terapeutica.
I fitocomposti, più che alleviare i sintomi, rinforzano e sostengono l’organismo mentre combatte una malattia. Quindi, dal punto di vista naturale, i rimedi con erbe servono per prevenire i malesseri e per aumentare energia e vitalità.
Può intervenire su sintomi comuni, come i dolori, eventualmente completando i farmaci. Tuttavia, quantità eccessive di alcuni preparati possono generare dipendenza ad essi oppure aumentare i disturbi che si vorrebbero curare.
Molte piante possono compensare carenze fisiologiche e stimolare le funzioni intaccate dalle patologie.
Il ricorso a fitoterapici in alcune malattie infettive può potenziare il sistema immunitario. In questo modo, il corpo riesce meglio a difendersi da solo, senza intervento massiccio di antibiotici.