Negli ultimi anni, è emerso un crescente interesse nella ricerca scientifica riguardo ai potenziali legami tra la disbiosi intestinale e la salute del cervello, inclusi aspetti come l’umore, la cognizione e le malattie neurodegenerative. Ecco alcune aree di studio e ricerche pertinenti:
- Asse intestino-cervello: Esiste un’area di ricerca chiamata “asse intestino-cervello” che studia le interazioni tra il sistema nervoso enterico (l’intestino) e il sistema nervoso centrale (il cervello). Questa comunicazione bidirezionale avviene attraverso vari meccanismi, inclusi i segnali neurali, ormonali e immunologici.
- Microbiota intestinale e funzioni cognitive: Alcune ricerche suggeriscono che lo squilibrio della flora batterica intestinale potrebbe influenzare le funzioni cognitive, tra cui memoria, apprendimento e umore. Ci sono studi che hanno evidenziato correlazioni tra disbiosi e condizioni come depressione, ansia e disturbi dell’umore.
- Infiammazione e neuroinfiammazione: La disbiosi può portare a uno stato di infiammazione cronica nell’intestino, che a sua volta potrebbe contribuire all’infiammazione nel cervello. L’infiammazione neurologica è stata associata a molte condizioni neurodegenerative, come la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
- Barriera emato-encefalica: Alcune ricerche suggeriscono che i cambiamenti nella flora batterica intestinale potrebbero influenzare l’integrità della barriera emato-encefalica, la quale regola il passaggio di sostanze tra il sangue e il cervello. Alterazioni nella sua funzione potrebbero avere effetti significativi sulla salute del cervello.
- Animali da laboratorio e studi clinici: Gli studi sull’animale e alcuni studi clinici hanno evidenziato correlazioni tra disbiosi e funzioni cognitive alterate, ma sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i meccanismi coinvolti e l’impatto sulla salute umana.
- Modulazione della flora batterica: Alcuni studi suggeriscono che la modulazione della flora batterica attraverso la dieta, i probiotici o i trapianti fecali potrebbe avere effetti benefici sulla salute del cervello, ma sono necessarie ulteriori prove per determinare l’efficacia e la sicurezza di tali approcci.
Numerosissime sono le ricerche che correlano disturbi neurovegetativi a microbiota alterato: è stato rilevato un microbiota alterato in soggetti con Alzheimer, autismo, parkinson e altri disturbi cognitivi.
Numerosi studi sono stati compiuti sul rapporto tra microbiota alterato e depressione per la mancata trasformazione di triptofano in serotonina