La convivenza e la conseguente stretta relazione tra gli esseri umani e i loro animali domestici non solo hanno influenzato in modo significativo il microbiota animale, ma anche la comunità microbica associata all’uomo (Song et al ., 2013 ).
In particolare, è stato dimostrato che la convivenza con un cane influenza il microbiota cutaneo umano. Infatti, la presenza di un cane all’interno di una famiglia porta generalmente ad una maggiore biodiversità microbica della pelle adulta, comprese le mani e la fronte, rispetto agli adulti senza cani (Song et al ., 2013).
Inoltre, sembra che i cani possano agire come portatori di batteri poiché non solo i cani e i loro proprietari condividono vari filotipi batterici tra pelo e pelle, ma è stato anche evidenziato che gli adulti che vivono insieme e possiedono contemporaneamente un animale domestico condividono più batteri della pelle di una coppia senza animali domestici (Song et al ., 2013 ).
La convivenza con gli animali domestici non solo ha un impatto sulle comunità microbiche adulte, ma sembra anche svolgere un ruolo nel modificare il microbiota intestinale del neonato: uno studio recente ha dimostrato che l’esposizione prenatale e/o postnatale agli animali domestici influenza il microbiota intestinale del neonato (Tun et al ., 2017), infatti l’esposizione dell’animale domestico induce un aumento significativo della ricchezza di specie nel phylum Firmicutes, in particolare nei generi Ruminococcus e Oscillospira , nella comunità microbica intestinale infantile (Tun et al ., 2017 ). In dettaglio, mentre Oscillospira è associato a magrezza e indice di massa corporea inferiore sia negli adulti che nei bambini, Ruminococcus è legato al mantenimento dell’integrità della barriera intestinale (Tun et al ., 2017 ). Inoltre, sia Ruminococcus che Oscillospirasono stati correlati negativamente allo sviluppo dell’atopia infantile e dell’obesità, rispettivamente, suggerendo che il microbiota associato agli animali domestici può avere un ruolo nella modulazione del microbiota intestinale del bambino (Tun et al ., 2017 ).
È stato riportato che l’esposizione perinatale degli animali domestici può influire sulla composizione del microbiota intestinale del neonato e sollecitare le risposte immunitarie, inducendo così protezione contro la bronchite sibilante infantile (Nermes et al ., 2013 ).
Nel complesso, questi risultati mostrano che la convivenza e la stretta relazione tra l’animale domestico e i loro proprietari svolgono un ruolo importante, ma vario, nella modulazione del microbiota intestinale con ripercussioni sulla salute di entrambe le parti.