Secondo l’antica dottrina delle segnature, la forma di una pianta suggerisce la sua potenziale utilità salutistica. L’Equiseto, con i suoi fusti che ricordano vertebre sovrapposte e rami radiali simili alla disposizione del bacino, della cassa toracica e del cranio rispetto alla spina dorsale, sembra quasi un’immagine speculare dello scheletro umano.
Questa similitudine non è casuale: anticamente, l’Equiseto era associato al dominio di Saturno, la divinità delle forze cosmiche condensatrici che conferiscono rigidità e compattezza alla materia. Le fronde estremamente ruvide al tatto erano usate come abrasivi per la lucidatura dei metalli, sottolineando la robustezza e la consistenza della pianta, analoghe alla densità minerale delle ossa nel corpo umano.
Ma non è tutto: la moderna ricerca scientifica ha confermato che l’Equiseto è una ricca fonte di silicio, essenziale per la salute dei tessuti umani, conferendo loro resistenza e plasticità. È particolarmente benefico per reni, polmoni, arterie e soprattutto per le ossa, rinforzandole e proteggendole dalla perdita di minerali durante l’invecchiamento e favorendone la riparazione in caso di fratture.
Inoltre, Equiseto agisce anche sulla flessibilità e elasticità dei tendini e delle articolazioni, migliorando la funzionalità delle strutture osteoarticolari. Studi moderni hanno evidenziato le proprietà diuretiche della pianta, utili per il drenaggio e la prevenzione di calcoli, oltre che per alleviare le cistiti.
La composizione chimica di Equiseto include silice, flavonoidi, tannini, saponine, acidi organici, fitosteroli, sali minerali come potassio, calcio, magnesio, zinco, vitamine e tracce di alcaloidi, rendendola una risorsa preziosa per il sostegno della salute scheletrica e della funzionalità del sistema urinario.
L’Equiseto, noto per le sue proprietà diuretiche e mineralizzanti, deve la sua efficacia all’alto contenuto di sali minerali. Queste proprietà non derivano solo dai silicati, ma anche dagli acidi organici e dai flavonoidi presenti nella pianta. Diversi studi clinici hanno confermato tali benefici.
Un particolare studio ha confrontato l’efficacia e la sicurezza dell’Equiseto con l’idroclorotiazide, un diuretico di sintesi. I risultati hanno rivelato che l’Equiseto ha un’attività diuretica paragonabile a quella dell’idroclorotiazide, ed è sicuro e ben tollerato, con effetti collaterali lievi e rari nei volontari.
Oltre alle sue proprietà diuretiche, l’Equiseto ha dimostrato di poter ridurre i livelli ematici di acido urico, favorendone l’escrezione. Quando applicato localmente, questa pianta ha proprietà astringenti e cicatrizzanti, utili per il trattamento delle ferite.
Grazie al suo alto contenuto di silice e minerali, l’Equiseto ha un effetto benefico sui tessuti, specialmente su quello osseo. Spesso inserito in integratori per la rimineralizzazione di ossa e tessuti, anche se tale utilizzo non è ancora ufficialmente approvato, l’Equiseto si distingue per la sua capacità di influenzare negativamente l’osteoclastogenesi, come dimostrato in uno studio sull’estratto idrometanolico della pianta. Questo rende l’Equiseto un potenziale alleato nel trattamento di patologie ossee legate all’eccessiva attività degli osteoclasti.