Magnetoterapia a campi elettromagnetici pulsati (CEMP o PEMF) per il sostegno degli animali
È attivo il nuovo servizio di magnetoterapia, associata alla biorisonanza, per i vostri animali.
Magnetoterapia a campi elettromagnetici pulsati
I campi magnetici pulsati interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche.
La magnetoterapia stimola la circolazione sanguigna, migliorando così l’ossigenazione dei tessuti; questi effetti possono quindi favorire l’analgesia, la riduzione dell’infiammazione e stimolare il riassorbimento degli edemi.
I campi magnetici pulsati hanno effetto di stimolazione della migrazione degli ioni Calcio all’interno dei tessuti ossei, favorendo il consolidamento della massa ossea e la riparazione delle fratture.
La magnetoterapia risulta pertanto utile nella riduzione del dolore, stimola lo scambio cellulare, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e può ridurre i tempi di guarigione successivi alle fratture.
Questa tecnica energetica si serve di un apparecchio costituito da un solenoide, all’interno del quale si genera un campo elettromagnetico di frequenza variabile: da pochi hertz a qualche migliaio. Le frequenze utilizzate dipendono dal disequilibrio su cui si interviene. Le cellule sono in grado di generare un campo elettromagnetico in risposta ad uno stimolo meccanico: questa capacità si chiama piezoelettricità e la magnetoterapia è in grado di riprodurla, favorendo i processi di autoguarigione.
Le cellule presentano una carica elettrica, che sembrerebbe diminuire in caso di patologie e disturbi di vario tipo. Gli impulsi elettromagnetici servirebbero a ripolarizzare la membrana cellulare, ripristinandone il fisiologico funzionamento.
Le onde utilizzate nella magnetoterapia sono del tipo non-ionizzanti e non invasive (non presentano cioè rischio biologico per il ricevente e per l’operatore) e dunque non vengono assorbite dagli organi o dai tessuti.
Magnetoterapia, a cosa serve
La magnetoterapia trova applicazione in tutti i disequilibri caratterizzati da dolore e infiammazione.
Interviene nella promozione del riequilibrio di disturbi di tipo articolare e reumatico e vi si ricorre in caso di dolori muscolari o distorsioni, osteoporosi, artrosi, artrite, ernia, vene varicose, mal di schiena in generale, formicolii. Ma anche ulcere da decubito, epicondiliti o edema.
La magnetoterapia espleta un’azione antinfiammatoria, ha un effetto antidolorifico, migliora la circolazione sanguigna e accelera la calcificazione delle fratture e la cicatrizzazione delle ferite.
Esistono tre tipi di magnetoterapia: statica, a bassa frequenza e ad alta frequenza.
In studio utilizzo un apparecchio per la magnetoterapia a bassa frequenza, che genera campi magnetici variabili con frequenze che oscillano tra i 10 e i 200 Hz.
Magnetoterapia, controindicazioni
La magnetoterapia viene sconsigliata in alcuni casi particolari, sebbene sia generalmente considerata una forma di trattamento assolutamente non invasivo per la maggior parte dei pazienti.
Se si hanno un pacemaker o altri dispositivi, le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con il loro funzionamento. Stesso discorso se si hanno protesi di metallo.
In gravidanza o allattamento non è consigliato sottoporsi a magnetoterapia. Ed è meglio evitare anche in presenza di malattie cardiache, tumori e ipertiroidismo.
Durata
Per ottenere maggiori benefici è consigliata l’applicazione per periodi più o meno lunghi (in base al tipo di disequilibrio) e in maniera costante (possibilmente ogni giorno).
Le sedute durano circa 20-30 minuti, in base al disequilibrio da trattare.